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“Meritevolezza” e processo nel pensiero di Emilio Betti (riflessioni sparse)
21.12.2021

Dec

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Il saggio indaga e tenta di ricomporre, evidenziandone l’attualità, il pensiero di Emilio Betti (uno dei più grandi giuristi del secolo scorso) sulla cd. “meritevolezza” e le questioni che essa suscita nella transizione dal campo del diritto sostanziale a quello del diritto processuale.

scritto da Marinelli Marino
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Brevi considerazioni circa i rapporti tra poteri sostanziali e tutele giurisdizionali con riguardo alla c.d. azione di retratto agrario
27.10.2021

Oct

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Lo scritto intende analizzare i profili processuali dell’azione di riscatto agrario prendendo le mosse da alcune chiose circa l’oggetto del processo, instaurato dal prelazionario, pretermesso dall’acquisto del fondo agrario. L’occasione consentirà di svolgere anche qualche riflessione sul rapporto fra l’esercizio del potere formativo (categoria in cui viene tradizionalmente ricondotto il riscatto) ed il conseguente giudizio di accertamento dell’intervenuta modificazione sostanziale. La doverosa premessa permetterà di formulare un’alternativa ricostruttiva coerente con l’intricato attuale quadro normativo in materia di prelazione agraria, contraria alla prevalente tesi della giurisprudenza, volta ad indentificare la vicenda acquisitiva, quale ipotesi riconducibile all’ibrida figura della “surrogazione retroattiva”

scritto da Martinoli Riccardo
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Diritti dell’uomo e Diritti di Dio. Diritto naturale e «norma personalistica» nel pensiero di Karol Woytiła
27.10.2021

Oct

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L’articolo affronta la questione del riconoscimento dei diritti dell’uomo da parte della Chiesa cattolica, assumendo come punto di riferimento la riflessione filosofico-giuridica di Karol Woytiła, l’uomo destinato a diventare Papa col nome di Giovanni Paolo II, il cui pontificato avrebbe riservato particolare attenzione ai diritti umani. L’articolo chiarisce come, negli scritti di Woytiła e nei documenti del Suo pontificato, la nozione giuridico-filosofica di persona sia stata utilizzata allo scopo di riconciliare il diritto naturale cristiano e i diritti dell’uomo, nozioni che, a partire dalla rinascita del tomismo nell’800 e fino al pontificato di Giovanni XXXIII, pur con qualche precedente ‘apertura’, erano stati declinate in sostanziale contrapposizione. Incentrata sulla ‘complementarietà’ tra norma personalistica e diritto naturale, la riflessione del futuro San Giovanni Paolo II illumina i rapporti tra la modernità giuridico-filosofica ed il pensiero cristiano

scritto da Marino Piero
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The Jurist’s Mind
26.10.2021

Oct

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Il diritto romano offre utili indicazioni sulla metodologia giuridica tanto per i romanisti quanto per i giuristi moderni. L’incontro tra il diritto romano e la filosofia greca ha reso quest’ultimo una scienza giuridica nella quale la struttura assiomatica della norma è collegata ai fatti rilevanti tramite il sillogismo dialettico ed il ragionamento topico. I romani compresero che la barriera che separa il diritto dalla società è permeabile. In questo articolo, si esamina la tensione all’interno del sistema giuridico tra la guida offerta dalle regulae, ovvero le norme giuridiche, e la necessità di ‘argomenti aperti’, ossia finestre sul mondo esterno che rendono possibile una trasformazione del sistema in linea con i cambiamenti sociali.

scritto da Giglio Francesco
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La continuità degli affetti nella disciplina dell’affidamento e dell’adozione. Significati, sistema e prospettive
25.10.2021

Oct

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Al fine di proteggere la continuità degli affetti che si creano nell’affidamento familiare, la legge 173/2015 ha previsto che l’affidamento protratto nel tempo costituisca un’esperienza da valutare in modo privilegiato per l’adozione del minore affidato, piena o in casi particolari, da parte della famiglia affidataria. Il valore della continuità affettiva apparteneva peraltro alla l. 4 maggio 1983, n. 184 già prima delle modifiche apportate dalla l. 173/2015, seppur in modo non esplicito. Il contributo si propone di presentare una visione d’insieme delle declinazioni della continuità degli affetti nella l. 184/1983, come ricavabile dalle norme e dalla giurisprudenza.

scritto da Rusconi Carlo
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“Tutto diverso era in passato, ed è tuttora, il sistema enfiteutico in Francia, che non è in Italia”. Storia di una incompiuta assimilazione
24.10.2021

Oct

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Questo saggio analizza le differenti posizioni espresse dal Consiglio legislativo del regno d’Italia napoleonico e dal ministro della Giustizia, Giuseppe Prina, in merito alla corretta interpretazione del reale decreto del 21 maggio 1811, relativo al pagamento dell’imposta di registro. La questione giuridica riguardò la necessità di stabilire se gli affitti perpetui e i livelli perpetui dovessero essere considerati come vendite in caso di successione. Il ministro ritenne che l’imposta di registro avrebbe dovuto essere applicata anche agli affitti perpetui e ai livelli perpetui senza prevedere alcuna detrazione del canone in quanto la proprietà del bene passava, di fatto, all’affittuario perpetuo in quanto unico proprietario. Al contrario, il Consiglio opinò che i livelli perpetui e gli affitti perpetui non fossero in nessun modo assimilabili alle vendite, sicché avallò una interpretazione della proprietà ancorata alle vecchie categorie della comproprietà.

scritto da Mastrolia Paola
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Una minima postilla a proposito dell’incipit di D. 50.12.14
23.10.2021

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Questo breve studio ha inteso proporre una rilettura in chiave esegetica dell’incipit di D. 50.12.14 (Pomponius libro sexto epistularum et variarum lectionum). Il fine ultimo è stato di ‘falsificare’ la tesi, condivisa da diversi Autori, secondo cui dall’incipit del testo di Pomponio sarebbe dato evincere lo status giuridico originario del ‘rei publicae polliceri’, status in forza del quale (anche) le pollicitationes ob honorem, al pari di quelle non ob honorem, avrebbero vincolato giuridicamente il promittente solo una volta che fosse stata avviata la realizzazione dell’opus che ne costituiva l’oggetto. Si è, infatti, ritenuto possibile enucleare e valorizzare diversi ‘indicatori’, desumibili sia dal dettato di D. 50.12.14 sia da altre fonti, che, nell’inficiare l’ipotesi ricostruttiva in parola, concorrono, al tempo stesso, a confermare la tesi maggiormente accreditata tra gli interpreti secondo cui il carattere originario della distinzione tra pollicitationes ob honorem e pollicitationes non ob honorem, quantomeno tra quelle aventi ad oggetto un opus, avrebbe riguardato anche il regime giuridico di obbligatorietà delle stesse: mentre le prime sarebbero state, di per sé, vincolanti per il pollicitator, le seconde avrebbero assunto tale carattere solo una volta che fosse stato da inizio all’esecuzione dell’opus che ne costituiva l’oggetto.

scritto da Lepore Paolo
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De l’approche adaptative à la démarche résiliente de gestion de l’actio aquae pluviae arcendae: note sur Cicéron, Topica, 4.24; 9.38-9; D. 39.3.2, 5-6
22.10.2021

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L'analisi dell'actio aqua pluviae arcendae (ora a.a.p.a.) in Topica 4.24; 9.38-39 di Cicerone di fronte a Digeste 39.3.2.5-6; 39.3.11.6, consegueno che, dal ultimo secolo repubblicano all'era Severiana, la decomposizione dei dati iniziali dell'azione consente di capire come gli jurisconsulti si sono spostati da una prosettiva adattiva a un approccio resiliente nella gestione di a.a.p.a., quando il rischio di precipitazioni possa essere una causa delle inondazioni frequente e speso catastrofici dell’epoca. Essi hanno modificato i dati iniziali dell'azione, moltiplicando i casi di specie e tenendo più presente le diverse forme di opus manu factum e la natura loci come criterio per la ricerca di soluzioni, favorendo, come mezzo di negoziazione, l'obbligo del patientiam praestare, modalità che possono rifletere la resilienza alle condizioni ambientali dell’ contesto storico.

scritto da Hermon Ella
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Le misure di sostegno al reddito tra vecchie e nuove povertà
31.08.2021

Aug

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Lo studio analizza le principali misure di sostegno al reddito per comprenderne l’efficacia nella lotta contro la povertà. In Italia il fenomeno della povertà, per effetto della pandemia Sars-Cov2 ha acuito il suo carattere pluridimensionale ponendo nuove sfide. Lo studio intende dimostrare che, da sole, le misure di sostegno economico, non sono una adeguata risposta al problema. L’assenza di un approccio di multidimensionale nella lotta alla povertà rischia di non risolvere i vuoti di tutela, specie con riguardo alle tipologie più fragili: immigrati, homeless, famiglie con figli. L’obiettivo è dimostrare la necessità di un cambiamento nella lotta alla povertà, un cambiamento che coinvolga l’individuo non solo come passivo beneficiario ma come attivo partecipe della comunità, secondo un welfare non più meramente redistributivo, ma effettivamente generativo.

scritto da Nugnes Francesca
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L’Enciclica FRATELLI TUTTI: aspetti giuridici di una proposta di fratellanza
30.08.2021

Aug

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Il presente contributo analizza i profili giuridici della Enciclica “Fratelli tutti”. L’Enciclica fa una lettura della società contemporanea, che grazie allo slancio utopico della fraternità, propone strade nuove che guardano al futuro prossimo con speranza e fiducia. Proprio questa visione fraterna spinge l’umanità ad andare oltre i propri limiti. La fratellanza va di pari passo con la giustizia, conferendo al diritto una maggiore autenticità e all’umanità una maggiore coscienza. In tale prospettiva utopica programmatica e proattiva viene proposto un diritto che sia realmente fraterno secondo una giustizia che non divide e “pesa” gli uomini, ma, secondo l’equità e la carità, genera relazioni nuove. Il diritto implicitamente proposto nella “Fratelli tutti” si concretizza in quell’oltre fraterno secondo una giustizia rigenerativa.

scritto da Giovita Andrea
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