fbevnts News (17)

News

La pobreza en la Codificación civil
21.02.2022

Feb

21

Sebbene la codificazione abbia spostato la povertà dalla legislazione civile ad altre aree del sistema legale, non ha cessato di essere presente nei codici civili nella misura in cui proprietà e povertà sono due facce della stessa medaglia. Così, la proprietà liberale dei codici era compatibile con una visione altrettanto liberale della povertà. Lo spostamento della povertà fu dovuto, oltre all'individualismo liberale, all'influenza che la teoria della proprietà di Locke ebbe sulla codificazione. Sia la teoria della proprietà che la sua visione della povertà erano intrise di puritanesimo, aspetto che non è stato sufficientemente evidenziato. Locke considera i poveri malati moralmente che potrebbero essere riabilitati solo attraverso l'educazione al lavoro. Per questo motivo, lo spostamento della povertà dai codici aveva una forte componente di sanzione morale nei confronti dei poveri che li rendeva indegni di essere un modello nei codici dei proprietari

Continua >
Interpretazione e analogia nel diritto penale romano
20.02.2022

Feb

20

Il tema dell’interpretazione della legge e dell’uso dell’analogia nel diritto romano, e in particolare nel diritto penale romano, si intreccia necessariamente con quello – complesso e dibattuto – del rapporto intercorrente tra la retorica e il diritto. Attraverso l’esame di alcuni testi giurisprudenziali su tematiche di diritto penale, si è cercato di evidenziare l’impiego da parte dei giuristi classici della terminologia e delle tecniche proprie della retorica, con particolare riguardo agli status di scritpum et voluntas e di ratiocinatio. Ciò confermerebbe lo stretto legame esistente tra la retorica e il diritto, tanto da poter ipotizzare una sorta di contaminazione tra le tecniche retoriche e le tecniche giuridiche di interpretazione della legge.

Continua >
La relegazione di Ovidio
19.02.2022

Feb

19

Il contributo si occupa delle vicende che portarono Augusto, nell’8 d.C., a relegare Ovidio a Tomi, una sperduta località del Mar Nero. La ricerca, più in particolare, è volta a determinare, nei limiti del possibile, a che titolo (cioè per quale o quali fattispecie di reato), sulla scorta di quali poteri e irrogando quale sanzione Augusto punì in quel modo il più grande poeta della Roma del tempo.

scritto da Milani Mattia
Continua >
L’‘amor’ delle fonti giuridiche romane
30.12.2021

Dec

30

Nel contributo vengono esaminate le fonti giuridiche romane che contengono il termine latino ‘amor’ (e il suo verbo corrispettivo ‘amo’) in riferimento al rapporto tra un uomo e una donna, al fine di determinarne la valenza assunta e cogliere eventuali variazioni di significato. Alla luce dell’analisi svolta, emerge che le fonti di diritto romano assegnano all’‘amor’ tra un uomo e una donna un’ampia varietà di significati, che si connotano tutti però in modo tendenzialmente negativo o, raramente, neutrale: l’‘amor’ è presentato come un sentimento turpe, irrazionale, che spesso si pone addirittura in contrasto con le leggi della natura e della società. L’unica eccezione è rappresentata da C.Th. 8, 17, 2 (a. 410) di Teodosio II che, redatta probabilmente in un contesto cristiano, sublima l’‘amor’ coniugale.

scritto da Pezzato Elena
Continua >
Ragionando di istituzionalismo. Spunti a partire da John R. Searle
29.12.2021

Dec

29

Nella riflessione contemporanea si sta facendo, già da qualche tempo, nuovamente riferimento al concetto di istituzione e ci si domanda se questa possa ancora costituire una prospettiva filosofico-giuridica utile alla comprensione della realtà. Le posizioni istituzionaliste di John R. Searle vengono qui problematizzate e poste in raffronto ad alcuni teorici della tradizione filosofica continentale al fine di far emergere talune significative aporie che impediscono al filosofo di Denver di esaurire il discorso intorno al fenomeno istituzionale. Il confronto con Husserl, Cassirer, Geertz e infine Romano, consente di tracciare con nitidezza e approfondire i limiti dell’istituzionalismo searliano e, al contempo, di far emergere la necessità di una rilettura delle tradizionali categorie concettuali ivi coinvolte.

Continua >
La patria «immaginata». Cives e barbari tra IV e V secolo d.C.
28.12.2021

Dec

28

In un mondo di realtà «esclusive», Roma fu certamente un esempio di comunità tendenzialmente inclusiva, disposta cioè ad accogliere «gli altri» e ad «assimilarli» ai cives senza discriminazioni di tipo identitario o nazionalistico. Come la nascita della città è segnata dall’incontro di popoli molto diversi tra loro, così il suo percorso evolutivo vede continuamente aggiungersi nuovi popoli e nuove genti che, dopo un certo periodo di tempo e attraverso più o meno complesse trafile, diventano pienamente cittadini romani, fino ad assumere cariche, aspirare al senato e addirittura al soglio imperiale. Per accogliere questo flusso eterogeneo l’impero dovrà continuamente aggiustare i suoi criteri di relazione con gli stranieri, adattandoli alle nuove situazioni e ai nuovi richiedenti, mai esclusi tout court dalla romanitas, ma piuttosto cooptati in qualità di «risorse umane» (contadini pagatori di tasse, soldati, funzionari, maestri) vantaggiose per la collettività. E fu proprio all’indomani della disfatta di Adrianopoli, quando si rese evidente, forse per la prima volta, l’impraticabilità dei consueti parametri «qualitativi» di gestione dell’immigrazione e Roma fu costretta ad aprire gli ingressi ad un flusso incontrollabile di persone, che l’impero iniziò ad avviarsi verso la sua inevitabile e, probabilmente, necessitata conclusione. Attraverso il recupero, in chiave retorico-propagandistica, dell’antichissimo meccanismo dell’ospitalità, interi gruppi barbari furono così ammessi a stanziarsi entro i confini imperiali e a condividere, con i romani, non soltanto le medesime terre, ma la stessa idea di patria comune.

scritto da Zanon Giorgia
Continua >
Ancora sul crocifisso nelle aule scolastiche: considerazioni a margine della decisione delle Sezioni Unite del 9 settembre 2021, n. 24414
27.12.2021

Dec

27

La sentenza tratta della questione della compatibilità tra l’ordine di esposizione del crocifisso, impartito dal dirigente scolastico di un istituto professionale statale sulla base di una delibera assunta a maggioranza dall’assemblea di classe degli studenti, e la libertà di insegnamento e di coscienza in materia religiosa, intesa quest’ultima anche come libertà negativa, da assicurare ad ogni docente. Le Sezioni Unite hanno statuito che la determinazione del dirigente scolastico rivolta a tutti gli insegnanti della classe si pone in contrasto con il principio della libertà di insegnamento del docente dissenziente che desideri fare lezione senza essere costretto nella matrice religiosa impressa dal simbolo affisso alla parete quando non sia conforme al modello e al metodo di una comunità dialogante che ricerca insieme la composizione di diritti uguali e contrari e non esprima una soluzione di mediazione di compromesso.

scritto da Sammassimo Anna
Continua >
I comitati tra Codice civile e Codice del Terzo settore
24.12.2021

Dec

24

Il lavoro indaga la figura giuridica del comitato e i suoi elementi costitutivi all’interno del Codice civile per analizzare, poi, la possibilità di configurare comitati-Ets, ai sensi del d.lgs. 117/2017, poiché il c.d. Codice del Terzo settore non li menziona esplicitamente tra i soggetti che possono assumere la qualifica di Ets. Il saggio, infine, formula alcune riflessioni sul rapporto e sulla compatibilità tra le norme del Codice civile dedicate ai comitati e le regole del Codice del Terzo settore.

scritto da Montani Veronica
Continua >
La prevenzione della corruzione mediante l’organizzazione: il ruolo del responsabile della prevenzione
23.12.2021

Dec

23

Il contributo analizza la figura del Responsabile della prevenzione della corruzione e la sua funzione centrale nel sistema di prevenzione mediante organizzazione previsto dalla legge n. 190/2012. Benché l’evoluzione recente abbia mostrato alcuni miglioramenti nel funzionamento del sistema, restano alcuni problemi fondamentali da risolvere. In particolare, emergono criticità per quanto riguarda i criteri di attribuzione della responsabilità, lo svolgimento della funzione nell’ambito dei soggetti privati in controllo pubblico e i rapporti con l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione (ANAC). Inoltre le risorse finanziarie e la formazione specifica dei funzionari pubblici preposti alla funzione sono tuttora inadeguate.

Continua >
Note in tema di piattaforme digitali e pratiche commerciali scorrette
22.12.2021

Dec

22

L’articolo, dopo alcune premesse a riguardo del rapporto tra consumatori e piattaforme digitali, si sofferma sulla centralità della disciplina repressiva delle pratiche commerciali scorrette a tutela del consumatore in questo ambito. Sono prese in considerazione due ipotesi: quella della responsabilità per le pratiche commerciali scorrette poste in essere in proprio dalla piattaforma, e quella della responsabilità per pratiche commerciali scorrette poste in essere dai suoi fruitori. A riguardo di questa seconda ipotesi emerge la necessità di distinguere – anche per l’affermazione della responsabilità da pratiche commerciali scorrette, così come per quella civile – a seconda del ruolo della piattaforma: se essa sia qualificabile come hosting provider attivo ovvero come hosting provider meramente passivo.

Continua >

Inserire il codice per attivare il servizio.