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News scritte da Sammassimo Anna

Sammassimo Anna

I cuori dimenticati dei luoghi. Appunti su trascendenza, comunità e recupero del territorio
29.02.2024

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L’Italia è ricchissima di edifici di culto (cattolici in gran parte ma non solo), tanto che ogni città vanta di solito, da questo punto di vista, un patrimonio immobiliare, culturale e artistico di pregio. Negli ultimi decenni si è assistito, per cause prevalentemente economiche ma non solo, ad una situazione di abbandono di questi luoghi di culto che per secoli hanno rappresentano centri di aggregazione e di formazione di identità culturali e che oggi rischiano di disperdersi insieme con gli edifici che ne hanno rappresentato la manifestazione e il simbolo più significativi.
Questi luoghi non dovrebbero essere dati via senza le dovute cautele perché sono memoria di un passato condiviso, rappresentano spazi di vita inclusivi e anche virtuosi dal punto di vista estetico ed hanno un potente linguaggio comunicativo, capace di trasmettere non solo emozioni e memoria ma anche tecniche costruttive che, adottate nella nostra contemporaneità, possono essere molto utili nel contesto di una ricercata sostenibilità sociale e climatica. La loro dismissione priva di cautele, o addirittura incontrollata, rischia di far perdere queste importanti caratteristiche e potenzialità.
Ragioni connesse alle circostanze storiche, geografiche e culturali hanno, infatti, spesso compromesso un’immensa eredità culturale le cui tracce, in molti casi, sono state anche definitivamente cancellate per dare spazio ad altri paradigmi culturali. Per tutti questi motivi il tema del riuso degli edifici di culto, una volta cessata la destinazione originaria e la conseguente individuazione di un diverso uso profano “non indecoroso”, implica l’esigenza di una riflessione scientifica multidisciplinare al fine di definire, in aperto confronto con le comunità locali interessate, modelli di trasformazione sostenibili, ispirati a processo di rigenerazione, in linea con i principi di economia circolare e con l’odierno assetto multiculturale delle città.
Ne Il fu Mattia Pascal Pirandello riesce a cogliere l’essenza del problema e a rappresentare situazioni complesse e delicate nonché ancora oggi attuali.
Quella biblioteca nella chiesetta sconsacrata che, stilisticamente, costituisce la cornice della narrazione di cui è protagonista un uomo divenuto estraneo alla vita e delegato al racconto di essa, diventa il paradigma di una realtà incompresa ed incomprensibile per la comunità locale.
Quell’originale cronotopo che rappresenta uno spazio fuori dello spazio e un tempo fuori del tempo, dove il protagonista “defunto” scrive la sua storia, diventa il ritratto del tempo attuale.
E quella comunità che non apprezza la biblioteca e che non sa perché la chiesetta è stata consacrata diventa il simbolo della società odierna, una società che ha perso o forse – addirittura – dimenticato i suoi valori e, assieme ad essi, il cuore, l’essenza, l’importanza dei luoghi che quei valori hanno sempre incarnato ed incentivato.

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Il processo di codificazione del diritto canonico tra istanze conservative e spinte progressiste
29.08.2023

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Sebbene già dalla pur breve esperienza del primo Concilio del Vaticano siano nati i suggerimenti di riforma e gli auspici per una codificazione moderna del diritto canonico, e molti autori abbiano privatamente realizzato dei veri e propri codici, ed a partire dal 1891 non si smise più di presentare, ai convegni internazionali cattolici, dei rapporti volti a dimostrare la necessità di una revisione e codificazione del diritto canonico, una tale opera continuava a sembrare impossibile . Erano soprattutto i canonisti tedeschi a criticare questa idea ed è significativo che nessun progetto privato di codificazione sia venuto dalla Germania .
La traduzione in concreto di quello che era un desiderio di tutti è possibile – come scrive il Gasparri – solo con l’elezione di un pontefice come Pio X, "convinto della necessità del Codice e disposto a superare tutte le gravi difficoltà che la sua compilazione avrebbe necessariamente presentate" . La pubblicazione, il 19 marzo 1904, del motu proprio di Pio X Arduum sane munus de ecclesiae legibus in unum redigendis , con il quale la Santa Sede non solo prendeva l’iniziativa, ma si assumeva anche la direzione dei lavori di codificazione, causò molta sorpresa negli ambienti ecclesiastici. In tale atto Pio X innanzitutto ripercorre brevemente la storia delle fonti del diritto canonico e mette in rilievo gli sforzi posti in essere dai Pontefici del Medio Evo, da quelli del XVI secolo e dallo stesso Benedetto XIV nell’ambito del diritto. Tuttavia egli constata che i testi legislativi risultano sparsi nelle varie collezioni, alcune prescrizioni sono state abrogate ed altre sono difficili da applicare o addirittura communi animorum bono minus utiles. Pio IX e Leone XIII hanno cercato di rimediare a tali inconvenienti riformando alcuni settori del diritto canonico, ma la loro opera non è stata sufficiente. Quindi il Pontefice richiama le richieste dei vescovi e dei cardinali di riunire in una sola raccolta tutte le norme cogenti della Chiesa adattandole alle esigenze del tempo, e cita espressamente i postulata presentati al Concilio Vaticano I. Convinto della necessità di una tale riforma ed in risposta alle richieste più volte rivoltegli, Pio X intraprende la grande opera della codificazione del diritto canonico, che sarà portata a termine da Benedetto XV.

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Ancora sul crocifisso nelle aule scolastiche: considerazioni a margine della decisione delle Sezioni Unite del 9 settembre 2021, n. 24414
27.12.2021

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La sentenza tratta della questione della compatibilità tra l’ordine di esposizione del crocifisso, impartito dal dirigente scolastico di un istituto professionale statale sulla base di una delibera assunta a maggioranza dall’assemblea di classe degli studenti, e la libertà di insegnamento e di coscienza in materia religiosa, intesa quest’ultima anche come libertà negativa, da assicurare ad ogni docente. Le Sezioni Unite hanno statuito che la determinazione del dirigente scolastico rivolta a tutti gli insegnanti della classe si pone in contrasto con il principio della libertà di insegnamento del docente dissenziente che desideri fare lezione senza essere costretto nella matrice religiosa impressa dal simbolo affisso alla parete quando non sia conforme al modello e al metodo di una comunità dialogante che ricerca insieme la composizione di diritti uguali e contrari e non esprima una soluzione di mediazione di compromesso.

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Ricordo di Ombretta Fumagalli Carulli
21.08.2021

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Ombretta Fumagalli Carulli è stata, innanzitutto, una giurista appassionata del diritto: da studentessa, da giovane ricercatrice e da docente, la passione per il diritto, assieme alla sete di conoscenza, erano per lei un’esigenza irrefrenabile, una linfa vitale. Se ne alimentava continuamente, ad esempio partecipando sempre alle iniziative dei colleghi per aggiornarsi e confrontarsi con loro non solo su tematiche strettamente connesse alle materie che insegnava ma su tutto il complesso e variegato universo giuridico, con incursioni nel mondo della storia, della psicologia e delle scienze umanistiche e sociali in generale. Non si tirava mai indietro quando si trattava di affrontare problemi attuali e delicati o di prendere posizione su temi scottanti. Non c’era argomento che si rifiutasse di trattare. Nelle sue oltre 150 pubblicazioni a carattere scientifico ha fatto dottrina in tutti quegli ambiti in cui si è cimentata, dal diritto matrimoniale canonico al diritto di libertà religiosa, dai problemi in materia di enti ecclesiastici ai diritti e doveri dei fedeli nella Chiesa, con un’attenzione particolare alla posizione della donna. Senza dimenticare i suoi scritti di procedura penale o i suoi articoli su alcuni dei principali quotidiani italiani nel periodo in cui collaborava con Indro Montanelli.
Amava i suoi studi ed il suo lavoro, amava insegnare ed amava il contatto con gli studenti, ai quali mai negava il suo sostegno ed i quali sempre sosteneva quando avevano bisogno.
Con orgoglio e fierezza ricordava di essersi laureata a ventidue anni, a pieni voti, in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano con il professor Cordero; di essere stata guidata nella carriera accademica prima dallo stesso prof. Cordero e poi dal prof. Giacchi; di essere stata, nel 1975, la prima donna in Italia a ricoprire una cattedra universitaria di Diritto canonico, prendendo servizio presso l'Università di Ferrara e succedendo poi, in Università Cattolica a Milano, al suo Maestro. Era legatissima al Suo Ateneo, tanto da considerarlo la sua seconda casa.
Questo e molto altro è stata Ombretta Fumagalli Carulli, una Maestra di scientia e di vita, di rigore metodologico e di eleganza, di savoir faire e di diplomazia. Continuamente alla ricerca di una nuovo obiettivo, le sue origini brianzole ed il suo carattere forte e determinato la rendevano una persona speciale, coinvolgente ed affascinante. Amava vivere intensamente e dedicarsi anima e corpo ad un lavoro che la faceva sentire realizzata. Sapeva farti appassionare a tutto quello che faceva. E faceva tante cose e tutte bene.

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The right to food in the Catholic Social Doctrine
04.02.2016

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The right to an adequate and healthy balanced food diet has been, and still is, one of the doctrinal point of reference of, as well as a practical course of action taken by, the Catholic Church, since the Catholic Church has always considered poverty first and foremost as lack of material food. The right to food has very operational consequences in that it obliges us to establish accountability mechanisms to identify the food insecure and the food vulnerable in order to target our efforts very carefully. It obliges us to evaluate the effectiveness of our programmes in reaching the poorest and so it is something more than just trying to achieve food security, it is something which ensures accountability of governments towards the needs of the poorest and the most vulnerable. It is an issue of governance, one which is added to the traditional approaches which are providing emergency assistance or investment into agriculture - which are the two tracks usually pursued in order to achieve food security. It is necessary to think about how to use the right to food as a third track in addition to emergency assistance and to agricultural investment.

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Definizione giuridica del matrimonio e preparazione pastorale ad esso
12.07.2015

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Can. 1063 of Code of Canon Law says that pastors of souls are obliged to take care that their ecclesiastical community offers the Christian faithful the assistance by which the matrimonial state is preserved in a Christian spirit and advances in perfection. This assistance should be offered also to make the Christian faithful instructed about the meaning and the legal definition of Christian marriage and about the function of Christian spouses and parents. Especially, the Christian faithful should know that the matrimonial covenant, by which a man and a woman establish between themselves a partnership of the whole of life and which is ordered by its nature to the good of the spouses and the procreation and education of offspring, has been raised by Christ the Lord to the dignity of a sacrament between the baptized; and that for this reason, a valid matrimonial contract cannot exist between the baptized without it being by that fact a sacrament (can. 1055).

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