News scritte da Franchini Lorenzo
Franchini Lorenzo
In questo contributo l’autore mostra come il voto del ver sacrum, antico rito italico, che implicava il sacrificio agli dei di tutti i nuovi nati in una certa primavera, si fosse trasformato nel tempo, per gli umani, in una pratica essenzialmente migratoria, dato che essi, anziché immolati, venivano espulsi dal territorio una volta divenuti adulti. Pertanto, in adempimento della promessa si assisteva sovente a migrazioni generazionali di massa. Da una precisa testimonianza liviana si evince peraltro che, nel 217 a.C., il ver sacrum si era mantenuto a Roma nella forma di offerta sacrificale di soli animali; tuttavia, il differimento di venti anni della sua esecuzione viene imputato dall’autore, più che alla disciplina dell’avveramento della condizione apposta al voto, alla significativa sopravvivenza, in qualche suo elemento, del regime del ver sacrum inteso come rito migratorio.
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In questo contributo Franchini tratta dell’obbligazione soggetta a termine implicito, disciplinata oggi dall’art. 1183 cc. Nell’esperienza romana il tema rileva non tanto per i rapporti tutelati da iudicia bonae fidei, per i quali si aveva più che altro riguardo agli affidamenti creatisi tra le parti, anche in considerazione dei comportamenti concretamente adottati, quanto piuttosto per i rapporti nati da stipulatio, la quale, in mancanza di dies espresso, poteva essere talora ritenuta soggetta ad un termine implicito, da individuarsi a priori, pur secondo criteri diversi, cosicché l’eventuale ritardo nell’adempimento fosse imputato esclusivamente alla scadenza di quello. Anche il problema del fondamento del termine, rinvenibile nella natura rerum ovvero nella conventio sottostante, è indagato dall’autore, nel quadro del ius controversum romano, distinguendo tra i vari tipi di prestazione studiata: di certo loco dare, di insulam aedificare o di altro genere.
In this contribution, Franchini deals with the implicit term obligation, now regulated by art. 1183 cc. In roman experience, the theme is important not so much for the relationships protected by iudicia bonae fidei, in which more emphasis is placed on concrete behaviors and reciprocal trusts between the parties, but rather for relations arising from stipulation that, missing an express term, it could be considered, at times, subject to an implicit term, to be identified first, even though different criteria, so that the possible delay in the fulfillment would be imputed exclusively to the expiration of it. The author also investigates the problem of the foundation of the term, found in the natura rerum or in an underlying conventio, in the framework of roman ius controversum, distinguishing between the various types of analyzed performance: to certo loco dare, to insulam aedificare or other.

In questo saggio Franchini illustra la figura di Q. Fabio Massimo, il famoso Temporeggiatore che contrastò Annibale, in rapporto alle dittature che rivestì. Riguardo alla prima dittatura cerca di risolvere il problema posto da una grave antinomia tra le fonti. Riguardo alla seconda, ed assai più importante, dittatura del 217, l’autore affronta la questione dell’elezione popolare del dictator e del magister equitum, che a suo avviso non escludeva la necessità di ricorrere a dictiones di tipo assolutamente tradizionale, per poi sottolineare che quella di Fabio fu una vera magistratura (e non pro magistratura), ossia una dittatura, optima lege (e non interregni causa, quale pur verrà celebrata, senza significato giuridico). Si tratta altresì della legge Metilia, che aggiunse al magister equitum i poteri del dittatore (considerati, però, oggetto di rinuncia possibile), nonché dell’episodio dello scambio dei prigionieri seguito ad un accordo raggiunto col nemico.
Franchini illustrates the figure of Q. Fabius Maximus, known as Cunctator, who was opposed to Hannibal, in relation to public offices covered. Regarding the first dictatorship, the author tries to fix the problem posed by a grave contradiction between the sources. Regarding the second, and much more important, dictatorship of the 217, the author takes on the issue about popular election of the dictator and magister equitum, which in his view did not exclude the need to use traditional dictiones. The author, then, underlines how the work of Fabio is to be included as part of a real magistracy (and not pro magistracy), optima lege (and not interregni causa, which will be celebrated even without juridical significance). The author also discussed Lex Metilia, which added to the magister equitum the dictator's powers (though considered possible surrender), as well as the episode of the exchanging of prisoners following an agreement reached with the enemy.
