News scritte da Palavera Rosa
Palavera Rosa
L’ipotesi di attribuzione di personalità elettronica o di soggettività eventualmente graduate all’intelligenza artificiale è valutata con riferimento alla sua asserita necessarietà, alla capacità selettiva dei requisiti invocati e alle ripercussioni complessive sul sistema penale. È rilevato il rischio di un impatto negativo sul livello di tutela dei beni giuridici, sulla responsabilizzazione dei soggetti coinvolti e sulla tenuta degli istituti fondamentali. Inoltre, la tecnica prettamente normativizzante richiesta dalla creazione di soggetti giuridici digitali si mostra in larga misura asservita a un modello di giustizia fortemente coercitivo, aperto alle derive vicarie e vindicatorie proprie del diritto penale simbolico e autoritario. Si auspica, pertanto, una riconduzione ai soggetti umani delle responsabilità, anche ove ampiamente condivise, nell’ambito di un serio ripensamento dei modelli di prevenzione e di risposta al reato.
Continua >
L’analisi si colloca nell’orizzonte del confronto con l’esperienza giuridica altra come risorsa critica contro la pretesa ineluttabilità direzionale del postmoderno, con particolare riferimento alla tendenza della fuga dal precetto, nella crisi della sovranità statuale. Il diritto ebraico è osservato nella sua dimensione identitaria, indipendente da un radicamento territoriale di sovranità, nella sua natura pervasivamente dialogica e nel particolare rapportarsi dello sviluppo ermeneutico con la conservata centralità del precetto, volta a garantire la presenza della norma nella ciclica rivitalizzazione del tempo della storia. L’articolo si chiude sull’idea della riflessione giuridica come pellegrinaggio verso il futuro, in un dialogo cui ogni mondo possibile mondo è invitato.
Continua >
Taking cue from the fractals theory, the paper evaluates the hypothesis of functional homothetia of law, according to which different levels of legal systems interact dynamically and show similar characteristics at different scales of magnitude. Specifically, the paradigm of the “enemy criminal law”, usually referred to the most serious state reactions to radical violations of civil coexistence, is experimentally applied to minor crimes provisions, related to a reduced social concern and punished with moderate sanctions, to territorially limited hermeneutical indications and to lower courts jurisprudence. The individual clothing choices, whereas essential crime elements, are analyzed as presumptions of harmful or dangerous intentions, based on uncertain and implicit sociological generalizations, which leave on the defendant the burden to overwhelm prejudicial interpretations and the risk of lack of proof. To include the gravity of conducts and penalties requirement in the “enemy criminal law paradigm” is framed as a mere conventional and definitional option, within the broader “opposition paradigm”, whose critical efficacy is highlighted with reference to the examined cases.
Continua >