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Educazione, argomentazione e retorica: perché il debate non educa alla gestione del dissenso
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28.08.2022

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La scelta di affrontare nelle scuole attività di carattere argomentativo è stata motivata da considerazioni di lungo corso, discusse nei programmi già del 1979 , sull’importanza per gli individui di acquisire, da studenti, capacità argomentative per la propria formazione intellettuale e nella vita sociale; la pratica didattica si è arricchita di una serie di attività propedeutiche e parallele per impostare ragionamenti ed argomentarli, e per consentire un uso reale delle abilità raggiunte.

scritto da Tomasi Serena
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L’uomo delinquente di Marco Tullio Cicerone
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27.08.2022

Aug

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Nella visione retorica di Cicerone, il determinismo biopsichico prevale sul determinismo ambientale nella valutazione della criminosità dei suoi avversari. A differenza della teoria del Lombroso, nella prospettiva di Cicerone la figura di delinquente innato non è costruita sulla fisiognomica o sulla configurazione anatomo-cranica e anatomopatologica dell’avversario, ma è costruita prevalentemente sulle caratteristiche morali e psicologiche, che rilevano anche per l’antropologo ottocentesco. Il mio articolo non assume connessioni immediate tra le inferenze del Lombroso e i modelli retorici dell’antichità classica. Esso vuole evidenziare che i concetti di delinquente innato o di natura criminale congenita – che sono idee chiave delle ricerche del Lombroso – non erano estranee al pensiero antico e all’orizzonte culturale delle classi egemoni nella Roma repubblicana. Questi due fondamentali concetti appaiono ampiamente utilizzati sia nell’oratoria giudiziaria, contro criminali pericolosi coinvolti in processi a grosso impatto sociale, sia nell’invettiva politica, dove essi sono usati per discreditare l’avversario come nemico dello stato.

scritto da Donadio Nunzia
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Non, quemadmodum causa postulat, narratur … Mario Vittorino e la spiegazione di Cic. inv. 1.30: tra tecnica espositiva e praevaricatio oratoria
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26.08.2022

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Come noto, il manuale giovanile ciceroniano in due libri (Rhetorici libri duo), in età moderna comunemente conosciuto con il titolo De inventione, fu l’opera retorica latina più letta nell’età tardo-antica. Il commento esplicativo di essa, redatto da Gaio Mario Vittorino nel IV sec. d.C., che tanta fortuna ebbe anche in epoca medioevale ed umanistica, viene comunemente ritenuto un trattato privo di apprezzabile originalità; esso offre, tuttavia, interessanti indicazioni per comprendere il corretto significato e la reale portata della praevaricatio ʻimpropriaʼ dell’advocatus, illecito forense sanzionabile extra ordinem a partire dal III sec. d.C.

scritto da Procchi Federico
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Eloquentia e salus rei publicae: il ruolo sociale dell’eloquenza nelle opere retoriche di Cicerone
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25.08.2022

Aug

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Il saggio analizza il ruolo sociale attribuito all’eloquenza nell’ambito delle opere retoriche di Cicerone, con particolare riferimento al de oratore e al Brutus. La forza civilizzatrice dell’ars dicendi viene considerata una conseguenza della preparazione culturale del perfectus orator, al quale è richiesta non solo un’eccellente capacità di costruire elegantemente il discorso e di calibrare lo stile in base all’uditorio, ma anche un’ottima conoscenza delle diverse discipline che formano oggetto dell’orazione. Soltanto chi possieda una solida e ampia cultura potrà esercitare propriamente l’ars dicendi, contribuendo così alla salus della civitas e della res publica.

scritto da Rossi Francesca
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Compositio quadrata
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24.08.2022

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La retorica può essere approcciata a vari livelli: il primo livello è piuttosto emotivo (tipo: la retorica mi interessa perché può infondermi la capacità di esprimermi al meglio e ciò mi farà apparire come uno in gamba); il secondo livello è metodico e cognitivo (la retorica è un sapere da acquisire perché mi offre un metodo per implementare, organizzare e trasmettere le mie conoscenze); il terzo livello è piuttosto etico (la retorica crea – deve creare – un ordine e l’ordine è governato dalla linearità, dalla coerenza, dalla rettitudine intesa come qualità sia del ragionamento sia dello stesso spazio pubblico di discussione). Un po’ come nei tre mondi di Popper: il mondo 3 della retorica è il più elevato, ma vi si può arrivare passando prima per il mondo 1 e il mondo 2. Da questo punto di vista – la retorica vista dall’alto – appare riduttivo il termine comunicazione: comunichiamo al bar o tramite whatsapp, ma retoricamente si discute e ci si confronta per acquisire consapevolezze e aumentare il sapere che conta e lo si fa istituzionalmente non in una conversazione privata, bensì nello spazio pubblico dove sono in gioco interessi collettivi, talora supremi. Anche se è vero che molti pensano o, appunto, riducono la retorica a quelle «macchinazioni della persuasione (Überredung) … in vista di un artificioso suggestionare (Überlistung)»: sono parole di Kant che giunge, però, a una conclusione eccessiva perché per lui «l’arte oratoria, in quanto arte di servirsi della debolezza umana ai propri fini … non merita alcuna stima» .

scritto da Vincenti Umberto
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I beni intelligenti nel mercato Europeo dei beni di consumo tra New Deal for Consumers e European Strategy for Data
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30.06.2022

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L’Unione Europea, nel fermento legislativo dettato dall’urgenza di adattare l’impianto normativo ad un contesto dai tratti fisionomici profondamenti riscritti dalla rivoluzione tecnologica e dall’affermazione di un’economia data-driven, è di recente intervenuta ponendo significativa attenzione all’espansione dell’uso dell’Internet of Things. In tale contesto, il presente saggio intende dare conto di due importanti linee di intervento che l’UE ha deciso di intraprendere per la regolamentazione degli oggetti intelligenti: 1) la prima, che si innesta nel diritto europeo dei contratti, risulta volta ad incidere sulla disciplina della vendita e sulle regole della fornitura di contenuti digitali e servizi digitali nei rapporti B2C: il riferimento è, in particolare, all’adozione nel 2019 delle direttive gemelle 770 e 771 (§2); 2) la seconda si inserisce, per contro, nell’ambizioso obiettivo di creare uno spazio europeo dei dati, ideato nell’ambito della ‘Strategia Europea per i Dati’, e si concretizza nella proposta tesa a regolamentare, attraverso il ‘Data Act’, il flusso dei dati generati dell’Internet of Things (§3). Premessi brevi cenni su tale nuovo impianto regolatorio, presente e prospettico, il lavoro si concentra sui profili di intersezione delle due discipline, con particolare riferimento ai temi dell’accesso ai dati non personali e della loro circolazione e portabilità (§4)

scritto da Bugatti Laura
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La riforma degli artt. 9 e 41 della Costituzione nell’ecologia delle idee
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29.06.2022

Jun

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La riforma degli art. 9 e 41 della Costituzione inserisce l’ambiente tra i valori fondamentali dell’ordinamento, di cui tratta nella sua prima parte, in parallelo con i testi costituzionali di altri Stati membri dell’Unione europea. Tale riforma è espressione di un mutamento profondo dell’ideologia sottesa al modello di sviluppo proprio dei paesi industrializzati, in coerenza con il processo di transizione verso un’economica circolare, avviato prima di tutto a livello europeo e basata sull’uso razionale delle risorse e sulla rigenerazione dei processi di produzione, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, anche a tutela delle generazioni future

scritto da Iacovelli Danila
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La nullità “speciale” dei contratti a valle di un’intesa anticoncorrenziale e la “frantumazione” della categoria della nullità
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28.06.2022

Jun

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Con la pronuncia in commento le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si pronunciano sul dibattuto tema del regime di invalidità dei contratti stipulati a valle di un’intesa anticoncorrenziale di cui riproducono parte del contenuto. La soluzione fornita va ad implementare il catalogo delle “nullità speciali” esistenti nell’ordinamento, configurando, sulla base di una lettura estensiva, teleologica e sostanziale dell’art. 2 legge antitrust una nullità parziale e derivata da un collegamento funzionale tra atti non tutti aventi necessariamente natura negoziale. Più che “frantumare” la categoria della nullità, il Supremo Consesso sembra condivisibilmente declinare l’istituto in modo funzionale all’obiettivo perseguito dal legislatore: quello di evitare che venga ristretto, falsato o alterato il gioco della concorrenza.

scritto da Diodato Ludovica
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Padrone e servo, ovvero la compossibilità del soggetto moderno. Da Haunold a Kant
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27.06.2022

Jun

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La storia della reificazione dell’uomo è anche la storia della soggettività. Fintanto che la reificazione sarà qualcosa di dato (per natura, peccato, volontà, convenzione o prassi) instillato dall’esterno nel pensiero, per essere poi da questo “ri-prodotto” supinamente, di soggetto moderno si potrà parlare solo in modo improprio. Il che comporta la necessità di fissare precise distinzioni tra i vari modelli di reificazione dell’umano che si susseguono nella modernità (in senso cronologico), a partire da quelli in cui la riduzione a cosa del subiectum è sì un processo intellettuale – di immersione teorica, direbbero forse Lukács e Honneth – ma non quanto basta per sancire un’effettiva discontinuità rispetto al Medioevo. Il presente contributo, quindi, ha lo scopo di analizzare alcune tappe fondamentali del percorso della soggettività “moderna” sotto la speciale lente dei rapporti ideali (generati da vincoli reali) che l’uomo – per dirla con Rosmini – stringe con le cose e con le persone: luoghi topici, come si vedrà, dove la reificazione passa gradualmente dall’essere un prodotto della realtà empirica, modellato dal pensiero in figure più o meno coerenti, all’essere un prodotto logico del soggetto con potenza performativa, ossia capace perfino di trasformare la realtà di fatto, ora con limiti intellettivi e sensibili, ora senza.

scritto da Alimena Guido
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La struttura polimorfa dell’errore nella sfera degli illeciti di diritto romano
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26.06.2022

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Il saggio esamina, nella sua dimensione storica, la natura e l’efficacia dell’errore, di fatto e di diritto, nella sfera degli illeciti del diritto penale romano, privato e pubblico. L’esegesi dei frammenti delle opere retoriche e delle fonti giuridiche consente di portare alla luce la struttura polimorfa dell’istituto. La figura giuridica, a ben guardare, non è riconducibile a un’univoca categoria giuridica, ma assume una qualifica modulata sulla base della funzione svolta nel caso concreto (scusante, scriminante, esimente o causa di improcedibilità, per quanto riguarda l’error facti e l’error iuris; quest’ultimo, inoltre, può essere inquadrato anche come causa di remissione della pena o causa di concessione della venia), a seconda della prospettiva – ‘sostanziale’ o ‘processuale’ – adottata dal giurista.

scritto da Zambotto Isabella
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